Volevo un figlio: dal dolore è nato l'Amore

Era dicembre e decisi che volevo un figlio. Lo volevo con tutta me stessa, lo volevo e lo sentivo come la cosa più naturale del mondo. Volevo un figlio. Volevo diventare madre.

Ero sposata da qualche mese e come forse sarà capitato a tante di voi, ad un certo punto la voglia di “metter su famiglia” è arrivata prepotente ed impaziente come solo certi desideri sanno essere. Era dicembre, ma presto è arrivata la primavera e poi l’autunno e poi ancora un altro dicembre. Le cose non andavano come avevo previsto e senza perderci d’animo io e mio marito ci siamo rivolti al medico.

In poco tempo siamo piombati in una realtà nuova e buia. Abbiamo imparato parole difficili, abbiamo visto tanti ospedali e tante cliniche.

Abbiamo scoperto l’infertilità. Abbiamo conosciuto il dolore. Dal dolore è nato l’amore…

Ed è proprio dal dolore che spesso nasce qualcosa di buono, perché quando si arriva a toccare il fondo non possiamo far altro che risalire. Sono risalita tenendo per mano mio marito, abbracciando un nuovo desiderio, sentendo mio un diverso tipo di maternità: abbiamo deciso di adottare un bambino!

Scegliere di adottare un figlio non è cosa da poco e non è per tutti. Il percorso delle adozioni è duro e lungo. A tutte quelle future mamme di cuore che desiderano intraprendere questo cammino posso solo dire di armarsi di tanta, tantissima pazienza e fiducia.

Ovviamente la pazienza e la fiducia da sole non bastano, armatevi anche di telefono, carta e penna. Iniziate a contattare la vostra ASL, le assistenti sociali, chiamate la segreteria del Tribunale per i minorenni di appartenenza, fate ricerche e soprattutto informatevi! Tenetevi sempre e costantemente informate perché le leggi cambiano, i modelli da compilare pure, le informazioni sono tante e spesso confuse.

Siate protagoniste di questo percorso e della vostra ricerca di maternità. Siate convinte e tenaci che alla fine tutto il resto è burocrazia!
Lo ricordo come fosse oggi il giorno in cui iniziò il percorso verso l’adozione. Ero sola in casa con il telefono in una mano e un post-it rosa nell’altra con su scritto il telefono di un Ente trovato su internet. Chiamai e mi rispose un ragazzo gentilissimo che pur non avendo nulla a che fare con la mia richiesta (infatti l’ente che avevo chiamato si occupa di adozioni internazionali mentre io cercavo info sulle nazionali) non si risparmiò e mi regalò svariati consigli, primo fra tutti quello di contattare il consultorio del mio quartiere. Da lì è iniziato tutto, da quel ragazzo gentile. Auguro a tutte voi che volete iniziare questo percorso di trovare la stessa gentilezza e disponibilità che ho trovato io.

E poi arriva dicembre…

L’ennesimo dicembre. Ma quello, proprio quello, fu speciale. Arrivò dicembre e assieme a lui arrivò il mio bambino. I figli sono sempre un dono. Un dono di Dio per chi è credente, uno dono della Natura per tutti gli altri. Mio figlio è un dono, enorme e prezioso, da parte di chi ha scelto la vita e l’ha donata tra le mie braccia.

SuperMamma B.

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