A scuola in anticipo

A scuola in anticipo: qual è la scelta giusta

Il mese di gennaio è stato decisivo per noi genitori, entro il 31 bisognava rinnovare l’iscrizione per la scuola dell’infanzia o fare l’iscrizione alla prima classe delle scuole primarie e secondarie. Sappiamo quasi tutti che esiste la possibilità di iscrivere come anticipatari i bambini nati entro aprile e questa scelta non è semplice…

Come si fa a decidere la cosa giusta per il bambino? Meglio optare per l’ingresso anticipato per “guadagnare un anno” o non accelerare i tempi e lasciare che ancora per un po’ i figli giochino liberamente senza l’incombenza di compiti e tante ore sedute ai banchi di scuola Proviamo a capire insieme cosa dice la normativa, cosa dicono gli esperti e cosa pensa una mamma come me che ha partorito entrambi i figli nei primi mesi dell’anno.

A scuola in anticipo - La normativa

Sul sito del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) si legge “l'anticipo di iscrizione alla scuola primaria è consentito ai bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. L'ammissione anticipata avviene su domanda della famiglia al momento delle iscrizioni e deve essere accolta dalla scuola, subordinatamente alla disponibilità dei posti e ai criteri di precedenza deliberati dal consiglio di istituto".

Ovviamente la normativa è una, è standard e non tiene conto delle capacità del bambino, né dello sviluppo della sfera psicomotoria, emotiva e sociale. La valutazione dei pro e dei contro è di fondamentale importanza prima di prendere una decisione simile: da questa scelta dipenderà il futuro dei nostri piccoli, quindi non è da prendere con superficialità né per sentito dire.

Sicuramente tra i PRO troviamo:

  • la possibilità di accedere all’università e/o al mondo del lavoro un anno prima

Ma d’altro canto come CONTRO:

  • rischiamo di alimentare un senso di inadeguatezza e l’insorgere di “ansia”.

A scuola in anticipo - Cosa dicono gli esperti

Anche tra gli esperti in materia ci sono pareri discordanti: chi è per il “no” assoluto (come rivela un’indagine curata dalla Cambridge University) afferma che i bambini hanno il diritto di essere bambini e di giocare. Quindi, perché anticipare l’educazione formale prima dei sei anni?

E c’è chi la pensa come il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri che, tutto sommato, ritiene che l’anticipo scolastico sia un modo per stimolare ulteriormente l’intelligenza dei bambini.

La mia personale Opinione

E' di rispettare la libertà personale. Ogni bambino è diverso: alcuni sarebbero pronti per la primaria anche a cinque anni e pochi mesi, mentre altri, pur raggiunti i canonici sei anni per l’ammissione “ordinaria”, risultano leggermente indietro rispetto alla media.

Come ho scritto all’inizio dell’articolo entrambi i miei bambini sono nati nei primi mesi dell’anno, e per la bambina non ho mai pensato di mandarla a scuola in anticipo; è sempre stata una molto matura, grande fisicamente tanto da dimostrare almeno due anni in più rispetto ai suoi, ma non ha mai mostrato interesse e/o curiosità verso le materie scolastiche prima dell’ingresso a scuola.

Il maschio, di soli cinque anni, fisicamente dimostra la propria età anagrafica, ma ha un’enorme curiosità e predisposizione soprattutto per le materie scientifiche. Prima ancora di parlare e riuscire a comporre frasi in italiano corretto sapeva contare, oggi potrebbe tranquillamente affrontare una seconda elementare per le conoscenze scolastiche. Abbiamo pensato molto se mandarlo o meno a scuola il prossimo settembre, alla fine forse per paura di “forzare” i tempi come dicono in molti abbiamo deciso di lasciarlo ancora alla materna… speriamo di aver fatto la scelta giusta!

E voi cosa ne pensate?  Avete avuto esperienze simili? A scuola in anticipo, sì o no? Qual è la scelta giusta? 

Supermamma Angela Martorana

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